Ripristinare foreste ad alta quota sulle Ande

Aggiornamento gennaio 2023

In cima al bacino amazzonico, avvolte nella nebbia e adagiate tra le pendici della catena montuosa più lunga del mondo, vive una delle specie arboree più magnifiche: la Polylepis delle Alte Ande. Ricche di biodiversità e adattate alle condizioni estreme, le foreste composte da questi alberi sono strettamente connesse alle comunità indigene che da generazioni chiamano questo luogo "casa".

Nelle Ande sudamericane, le foreste di alta quota svolgono un ruolo importante nel catturare l'umidità portata dall'acqua. Mentre le nuvole provenienti dal bacino amazzonico salgono verso le montagne, l'aria più fresca le fa condensare e rilasciare pioggia, fondamentale per il territorio. Alle altitudini più elevate della catena, le nuvole si addensano attorno alle vette, diffondendo l'umidità rimanente sotto forma di nebbia. Queste "foreste di nebbia" sono fondamentali per catturare e distribuire l'acqua, fungendo da "torri dell'acqua" naturali per tutta l'America del Sud. Nonostante la loro importanza, molte di queste foreste di montagna sono state abbattute per ottenere legna da ardere e per l'agricoltura, lasciando solo frammenti della loro antica gloria.

Con lo scioglimento dei ghiacciai dovuto ai cambiamenti climatici - e con pochi alberi a disposizione per catturare e filtrare l'acqua - molte regioni di alta quota ora affrontano periodi di siccità ed una diminuzione delle risorse idriche. Ciò porta ad un effetto a catena, poiché l'acqua proveniente dai ghiacciai in fusione erode il suolo, degradando il terreno di superficie e creando condizioni sempre più secche, oltre ad aumentare il rischio di incendi in tutto il bacino idrografico.

COME IL RIPRISTINO DELLE FORESTE PUÒ AIUTARE

Il nostro partner ufficiale One Tree Planted collabora con Global Forest Generation per sostenere Accion Andina, la prima iniziativa su larga scala per ripristinare le foreste native di alta quota delle Alte Ande del Sud America. Dal 2020, insieme alle comunità indigene e locali di Accion Andina, sono stati piantati 1.125.000 alberi di Polylepis, con un altro 1.200.000 che saranno piantati a breve. Potrebbe sembrare un elevato numero di alberi (ed è vero), ma il lavoro nelle Ande è ancora lungo.

Gli alberi piantati contribuiranno al ripristino delle zone umide, alla salvaguardia delle foreste esistenti e alla protezione delle importanti sorgenti del Rio delle Amazzoni. Lavorando con le comunità locali e indigene, i semi vengono raccolti dalle foreste di Polylepis vicine e coltivati da cittadini locali in vivai comunitari. Una volta pronti, vengono piantati su terreni designati con lo scopo di espandere le foreste esistenti o per creare nuove in zone storicamente deforestate.

Crescendo ad altitudini comprese tra i 3.600 e i 4.600 metri, gli alberi di Polylepis sono tra le specie che crescono più in alto nel pianeta e sono unici nel loro adattamento alle estreme condizioni delle Ande. I loro rami raccolgono la nebbia e le precipitazioni dalle nuvole, mentre i loro sistemi radicali agiscono come spugne, immagazzinando grandi quantità di acqua. Sotto le loro chiome, crescono straordinarie colonie di piante epifite, licheni, felci e muschi di sfagno, che frenano il deflusso verso valle dell'acqua e creano micro-ambienti per innumerevoli piccoli invertebrati.

PROTEGGERE UNO STILE DI VITA

Per molte persone locali, le foreste di Polylepis sono riconosciute come fonti fondamentali di combustibile, medicinali e cibo. Tuttavia, il principale beneficio del loro ripristino consiste nel recuperare il ruolo essenziale che svolgono nei bacini idrografici regionali. Le comunità del territorio hanno assistito alla degradazione del loro ambiente e sanno che senza bacini idrografici rigenerativi, non avranno acqua potabile fresca né irrigazione per i loro raccolti.

Per questo motivo hanno organizzato una festa per celebrare queste foreste, chiamata Queuña Raymi. Le comunità si riuniscono, suonano musica, eseguono danze cerimoniali, camminano insieme fino a un sito di piantagione e interrano collettivamente decine di migliaia di alberi in un solo giorno.

Piantando un "anello verde" di foreste di Polylepis sotto i ghiacciai in scioglimento delle Ande, si può catturare e conservare naturalmente l'acqua, per poi rilasciarla lentamente alle comunità sottostanti. Ciò contribuirà a stabilizzare le risorse idriche, anche durante la stagione secca. Del processo ne beneficeranno l'ecosistema, le persone e l'intero bacino idrografico che si estende dalle altezze nebbiose delle Ande fino al bacino amazzonico sottostante, protetto e rigenerato.

Oltre a salvaguardare le risorse idriche, il ripristino offre molti altri benefici alle popolazioni locali. Come parte del progetto, le comunità ricevono servizi culturalmente appropriati e desiderati, tra cui il supporto nello sviluppo di micro-imprese come l'ecoturismo e il cibo prodotto nei vivai, fonti alternative di energia (come stufe in argilla) e pannelli solari. Altri benefici includono assistenza nella titolazione e registrazione delle terre comunitarie in programmi di conservazione sponsorizzati dal governo, in modo che gli alberi possano essere protetti nel corso del tempo.

LE FORESTE PIÙ ALTE DEL MONDO

La piantagione di alberi di Polylepis e il ripristino delle relative foreste hanno un impatto profondo sugli ecosistemi di alta montagna. Questi alberi si attaccano al suolo sulle pendici rocciose e ripide per prevenire l'erosione. Invece di rivi scavati, frane e suoli impoveriti, si creano corsi d'acqua permanenti che beneficiano fauna selvatica, agricoltura ed ecosistema nel suo complesso.

Gli ecosistemi di Polylepis sono anche punti caldi di biodiversità e sono habitat di numerose specie di conservazione elencate dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), che vanno dagli orsi andini, sino a condor e specie di uccelli non ancora scoperte dagli scienziati. Inoltre, queste foreste e le brughiere di páramo a cui sono associate ospitano una delle maggiori diversità floristiche sulla Terra, con molte specie di piante vascolari appositamente evolute che si trovano qui e da nessun'altra parte.

Ma, soprattutto, questi alberi catturano e immagazzinano anidride carbonica, contribuendo nella lotta ai cambiamenti climatici e fornendo una protezione contro il degrado causato dalla perdita d'acqua e dalla secchezza per interi bacini idrografici.

RIPRISTINARE LE ANDE, PROTEGGERE L'AMAZZONIA

Le Ande contengono oltre il 70% dei ghiacciai tropicali rimasti sulla Terra, eppure un sorprendente 98% di questi ghiacciai si è ridotto o scomparso nell'ultimo secolo. Man mano che gli effetti dei cambiamenti climatici si amplificano, l'acqua proveniente da questi ghiacciai in fusione continua a defluire verso valle lungo le montagne. Nel processo, il prezioso terreno di superficie viene eroso, influenzando le comunità a valle fino all'Amazzonia. Ciò porta a condizioni estremamente secche che aumentano il rischio di incendi, e ogni anno questi incendi diventano sempre più grandi, forti e frequenti.

La piantumazione di alberi di Polylepis e di altre specie arboree native in vaste zone delle alte Ande può contribuire a invertire questo pericoloso ciclo. Piantare alberi qui salvaguarderà le risorse idriche del Sud America, proteggendo nel contempo l'insostituibile biodiversità dell'Amazzonia. Tutto ciò mentre si dà potere alle comunità indigene per proteggere le loro terre e garantire il loro futuro.

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